
FABBRICARE IL FUTURO
I sistemi produttivi si dividono in tre settori:
- il settore primario, che comprende l'agricoltura, le attività minerarie, le foreste e la pesca;
- il settore secondario, che comprende l'industria manifatturiera e le costruzioni;
- il settore terziario, che raggruppa tutte le altre attività, definite in maniera residuale e corrispondenti ai settori dei servizi.
Al momento, nella nostra regione, oltre alle difficoltà che caratterizzano gli scenari internazionali, si riscontrano difficoltà ulteriori difficoltà operative legate alla denatalità e alla difficolta di tutte le aziende nel reperire risorse umane adeguate.
Esiste un profondo disallineamento tra le maestranze necessarie e quelle disponibili; di fatto tutti i settori lamentano la scarsità se non addirittura la totale mancanza di figure professionali ed operative.
Non va negato dunque che vi sia una carenza di dati circa le esigenze collegate alle aree produttive ed il difetto di una proiezione di quelle che saranno le figure necessarie in un brevissimo lasso temporale.
Questo, coinvolge tanto le persone prive di impiego quanto quelle alla ricerca di esso.
In modo particolare le persone giovani non dispongono di corretti scenari per le loro scelte.
La regione deve quindi intervenire prima per rappresentare quelli che possono essere gli scenari di impiego inderogabili nell'immediato e poi nella creazione di facili percorsi professionalizzanti in modo particolare per le attività più semplici.
Deve inoltre plasmare le strategie per ovviare alla discriminazione basata su età, genere, razza, orientamento sessuale, disabilità o altro fattore può impedire la professionalizzazione e il progresso in una carriera.